foto di RonAlmogIl nome più noto della festa è sicuramente Rosh HaShanà, capodanno ebraico.

Rosh HaShanà, la memoria della conclusione della creazione del mondo: il venerdì della creazione compiuta nella dimensione materiale. Facendo memoria della creazione dell’uomo, si contempla il vero inizio del tempo nella sua percezione umana, cioè il momento “zero” dell’esistenza dell’uomo nella realtà.

È una ricorrenza alquanto diversa da tutte le altre perché ha un minore significato storico e nazionale e riguarda invece, in modo particolare, il singolo individuo.
La celebrazione del Rosh Hashanà si distingue per il suono dello shofàr e per l’obbligo di fare teshuvà.

Rosh Hashanà cade il primo ed il secondo giorno di Tishrì, primo mese del calendario, anche se, nella Torà, è considerato il settimo (primo è infatti Nissàn perchè gli ebrei, in esso, ritrovarono finalmente la libertà e divennero un vero popolo, dopo la lunga schiavitù in Egitto).

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