LA SINAGOGA E IL MUSEO EBRAICO DI SIENA RIAPRONO AL PUBBLICO CON UNA SERATA EVENTO TRA ARTE, CULTURA E MUSICA

 

 

Mercoledì 21 luglio, a partire dalle ore 19, dopo più di quattro mesi di chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, ritorneranno accessibili al pubblico la Sinagoga e il Museo Ebraico di Siena.

Interamente nuovo il progetto di promozione e valorizzazione che vede Opera Laboratori, tra le più importanti realtà imprenditoriali nazionali attive nel settore culturale, al fianco della Comunità ebraica nella gestione della Sinagoga e del Museo ebraico.

La Sinagoga di Siena a pochi passi da Piazza del Campo è un gioiello architettonico settecentesco che si nasconde dietro una semplice facciata esterna priva di decorazioni, tipica delle sinagoghe dell’età dei ghetti.  A Siena il ghetto fu istituito nel 1571 dal granduca di Toscana Cosimo I de Medici ed è stato per secoli un luogo circoscritto e ambivalente, che includeva gli ebrei  nel perimetro urbano e allo stesso tempo li isolava. E’ attorno ai concetti di resilienza, integrazione,  dialogo nel rispetto delle diversità,  che la Sinagoga e il Museo ebraico di Siena tornano ad  accogliere il pubblico in uno spazio aperto al confronto tra culture e alla libera circolazione delle idee. Un luogo dove riscoprire la storia della città attraverso un punto di vista inedito e fare conoscenza con il ricco patrimonio artistico e culturale  della tradizione  ebraica italiana e locale.

L’accordo di gestione stipulato, rinnova l’impegno di Opera Laboratori nella sua missione di promozione di arte e cultura delle più importanti istituzioni museali, di cui nel corso degli ultimi venti anni è riuscita ad aggiudicarsi la gestione nel territorio nazionale.

L’intento è quello di valorizzare il patrimonio culturale della Comunità senese, costituito da una preziosa raccolta di oggetti di arte cerimoniale ebraica, un archivio storico, collezioni librarie.

Tante le innovazioni introdotte da Opera Laboratori in questa nuova collaborazione: la piattaforma informatica integrata per le prenotazioni e la prevendita, che saranno accessibili dal sito ufficiale della Comunità ebraica e da un call center dedicato. Rispetto al periodo pre covid, in cui la Sinagoga era accessibile con un orario ridotto o su prenotazione, adesso, l’ingresso sarà consentito da domenica a giovedì dalle ore 10 alle ore 18,30 e il venerdì dalle ore 10 alle ore 17 e sarà agevolato, inoltre, dalla possibilità di accedere al percorso museale con il biglietto in formato elettronico sul proprio smartphone. Altro elemento di novità, la realizzazione del nuovo sito web della Sinagoga e del Museo, l’apertura di canali social e di comunicazione oltre a nuove guide cartacee che permetteranno di completare l’esperienza di visita.

Nella giornata di mercoledì 21 luglio, alle ore 19 dopo i saluti istituzionali, sarà possibile partecipare all’incontro dal titolo ‘Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ebraico a Siena – Una conversazione tra Città e Comunità’. A seguire,  dopo un aperitivo di benvenuto che si terrà nello spazio, all’aperto, di fronte all’ingresso della Sinagoga, si potrà assistere, alle ore 20, all’esibizione musicale “MUZIKA SHELANU – La nostra musica” con Enrico Fink (voce e flauto) e Rav Gadi Piperno (pianoforte). Al termine, visita guidata alla Sinagoga senese ed all’esposizione temporanea “Un contratto matrimoniale ebraico senese del 1600” documento proveniente dalle collezioni del Museo ebraico di Firenze.

In occasione della riapertura, la Sinagoga espone per la prima volta al pubblico, infatti, un antico contratto matrimoniale ebraico senese, una ketubà, proveniente dalle collezioni del Museo ebraico di Firenze. Decorata con tralci di fiori che incorniciano il testo, fu redatta in occasione delle nozze di Samuele Pesari e Ricca Coen, celebrate a Siena nel 1684. Scritta in aramaico, contiene un testo completato con i dati relativi alla data delle nozze, il nome della città di Siena dove il matrimonio fu celebrato, i nomi degli sposi e dei rispettivi padri ed in calce le firme dei testimoni e del rabbino celebrante.  La ketubà – la carta dotale nella quale sono formulati gli impegni che il marito assume nei riguardi della moglie – viene letta pubblicamente nel corso del rito nuziale e consegnata dallo sposo alla sposa.

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